Centro Studi Naturopatici

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giovedì 2 giugno 2011

Lasciare che le cose siano: Vivere con consapevolezza la nostra esistenza


Il Tao Te Ching è un libro sapienziale che molti studiosi considerano un insegnamento fondamentale sulla natura dell'esistenza e un vero e proprio aiuto per acquisire uno stile di vita che possa garantire pace ed equilibrio emotivo . Addentrarci nella profondità filosofica che racchiude questo antichissimo testo cinese ci permette di modificare radicalmente il punto di vista da cui osserviamo la natura e tutto ciò che ci circonda; ci permette inoltre di renderci consapevoli di quanto profondamente degna sia la vita che viviamo e di come il cambiamento che, lentamente, apportiamo al nostra respirare la vita si diffonda come un vento primaverile attorno a noi e compia autentici miracoli esistenziali nel nostro prossimo più vicino. In questa prima riflessione tenterò di commentare il primo capitolo che ci introduce il concetto di Tao:

Il Tao di cui si può parlare
non è l'eterno Tao.
Il nome che si può pronunciare
non è lo stesso nome.

Il Tao ha un nome e al tempo stesso ne è privo.
Senza nome è l'origine di ogni cosa;
con un nome è la madre delle diecimila creature.

Chi non desidera riesce a cogliere il mistero,
chi desidera ne vede solo le manifestazioni.
E il mistero stesso è la porta
che conduce ad ogni conoscenza.



Il primo capitolo si apre con dei concetti che per noi suonano paradossali proprio perchè noi occidentali tendiamo a considerare i concetti opposti come incompatibili tra loro o quantomeno antitetici. Il Tao Te Ching ci chiede innanzitutto lo sforzo di cambiare radicalmente il nostro modo di pensare e questo cambiamento ben presto si concretizzerà anche nella nostra esistenza. Per il Tao Te Ching il Tao è una dimensione inconoscibile a livello razionale ma allo stesso tempo reale e presente dentro ogni cosa. Quando noi esseri pensanti tentiamo di definirlo lo razionalizziamo nei termini del mondo fisico ma in questo modo riusciamo a coglierne solo l'immagine riflessa nello specchio della nostra mente. Dovremmo invece lasciare andare la nostra razionalità ed esercitare maggiormente il pensiero paradossale perchè secondo Lao Tzu (autore del Tao Te Ching) voler conoscere il Tao ovvero l'essenza dei fenomeni e lasciare che sia sono concetti diversi ed eguali allo stesso tempo. In effetti chi desidera vede solo le manifestazioni mentre chi non desidera riesce a cogliere il mistero. Basta pensare alle situazioni che nella vita implicano il volere per capire quanto esse siano diverse da quelle che comportano il lasciare : Voler dormire piuttosto che dormire realmente, voler fare attività fisica piuttosto che praticarla, voler seguire una dieta equilibrata piuttosto che magiare consapevolmente, volere amare piuttosto che amare. Per la legge del Tao non desiderare corrisponde a fidarsi e permettere che tutto sia come deve essere senza cercare di catalogare e sezionare le nostre esistenze. Come il mondo non è solo l'insieme delle sue parti nominate dall'uomo, così noi non siamo esclusivamente pelle, muscoli e fluidi che circolano incessantemente. Anche noi siamo l'eterno Tao, che anima invisibile il nostro corpo fisico. Dobbiamo imparare a lasciare andare, riconoscendo che molti dei nostri desideri coincidono con ciò che crediamo dovrebbe essere il nostro mondo, piuttosto che corrispondere a ciò che è in quel momento. Dobbiamo diventare osservatori che giudicano meno e ascoltano di più.