Centro Studi Naturopatici

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mercoledì 30 dicembre 2009

La Professione del Naturopata

Sempre più di frequente ci troviamo di fronte a parole che fanno parte della sfera medica e che sono diventate di uso comune nel nostro linguaggio, parole quali allopatia, omeopatia e naturopatia. Ma è forse la naturopatia la disciplina di cui si sa meno. Il primo a parlare di naturopatia fu l’idroterapeuta inglese Benedict Lust, che coniò il termine Nature’s path, il sentiero della natura. Il temine naturopatia significa quindi sentire secondo natura. In effetti, la naturopatia, filosofia, scienza ed arte del vivere, insegna come gestire il “capitale salute” nella quotidianità, come alimentarsi in modo sano cercando di trarre il massimo dalle ricchezze esterne e da quelle insite dentro di noi, spronandoci a prenderci carico e ad essere responsabili di noi stessi, ad ascoltarci. Il naturopata, che non necessariamente deve essere medico, è un igienista per vocazione e si interessa delle problematiche sociologiche e politiche che concernono la salute. Il comportamento del naturopata non è lo stesso del medico e per capire a fondo il suo lavoro bisogna capire i tre concetti base della naturopatia: l’umorismo, il vitalismo e il causalismo. Consideriamo innanzi tutto il concetto di umorismo. Gli umori sono i mezzi di comunicazione fra le cellule, sono liquidi organici: sangue e linfa, intra ed extra cellulari che rappresentano il 75% dell’organismo. La teoria degli umori riconosce il ruolo che tali liquidi organici ricoprono nella genesi della malattia poiché è in tali liquidi che vengono scaricati, in ogni istante della nostra vita, prodotti di scarto che derivano dall’alimentazione, elementi tossici provenienti dalla fermentazione e dalla putrefazione intestinale. Queste tossine sono normalmente eliminate da alcuni organi chiamati emuntori quali pelle, polmoni, reni, fegato e intestino. Secondo la naturopatia la salute dipende dall’equilibrio tra la produzione e l’eliminazione degli scarti e la malattia si instaura là dove la produzione supera l’eliminazione o per iperproduzione degli stessi o per insufficienza emuntoriale. Il sovraccarico degli scarti darà la tossiemia. Una delle tecniche di cui si avvale la naturopatia per ristabilire la salute è la disintossicazione umorale. Consideriamo ora il secondo concetto della naturopatia, il vitalismo, cioè l’energia individuale, quella forza intelligente che gestisce nel migliore dei modi le attività dell’organismo, che ripara, distribuisce, utilizza e mantiene la continuità fisica. La forza vitale dipende dal clima in cui si vive e dalla capacità personale di creare e consumare energia. Viene chiamata chi dai cinesi Ki dai giapponesi, prana dagli indù mentre ipocrite parlava di anima vitale. L’energia vitale è molto forte nei bambini e tende ad esaurirsi con l’avanzare dell’età. Il ruolo del naturopata di fronte alla malattia, è quello di capire, interpretare, seguire e sostenere l’azione della forza vitale nella sua opera di autoguarigione, nonché di situare l’organismo nelle condizioni più favorevoli affinché tale forza si manifesti. Il terzo concetto della naturopatia si esprime attraverso il causalismo , ovvero la ricerca della cause che hanno dato origine alla malattia. Tali cause sono rapportabili alle abitudini di vita di ciascun individuo e il compito del naturopata sarà quello di indagare sul modo di vita alimentare lavorativo, sul sonno, sull’attività fisica, sui rapporti sociali del suo paziente in relazione al suo bagaglio energetico, cercando eventuali sovraccarichi a livello umorale avvalendosi anche di tecniche non invasive come l’iridologia e i test di intolleranza alimentare EAV. In breve, la naturopatia è l’utilizzo di molteplici metodi naturali volti al mantenimento e alla tutela della salute dell’essere vivente posto in relazione con le caratteristiche costituzionali individuali e le influenze ambientali, in equilibrio con le leggi biologiche che ne regolano l’esistenza. I metodi di cui si avvale la naturopatia sono: Iridologia, test delle intolleranze alimentari e test bioenergetici, valutazione del terreno, fito e aromatoterapia, fiori di Bach, oligoterapia e nutrizione ortomolecolare, idroterapia, riflessologia, moxa bustione . il naturopata è un professionista che opera in modo autonomo rispetto alle altre figure professionali sanitarie ma che si pone in un rapporto di dialogo e collaborazione con queste.









Per Naturopatia si intende un insieme di discipline finalizzate alla conservazione e al ripristino dell’equilibrio energetico utilizzando medodiche naturali e non invasive. Il naturopata è quindi un operatore professionista che opera autonomamente rispetto ad altre figure professionali e che si impegna a promuovere la salute individuale e sociale attraverso strumenti olistici e non invasivi. Lo scopo principale della professione del naturopata non è la cura della malattia, ambito che spetta al medico, ma la promozione dell’equilibrio energetico dell’individuo attraverso:



1.lo sviluppo delle potenzialità individuali di prevenzione attraverso l’educazione alla gestione e al rafforzamento delle proprie risorse fisiche, psichiche ed emozionali

2.l’individuazione del terreno costituzionale dell’individuo per mezzo dell’osservazione sistematica delle manifestazioni psico-fisiche, delle predisposizioni agli squilibri bioenergetici, nonché la valutazione dei sintomi relativi agli squilibri che si sono già instaurati

3.il riequilibrio degli eventuali squilibri energetici, attraverso trattamenti non invasivi mirati a stimolare le potenzialità di autoguarigione dell’organismo umano.



Il naturopata è quindi un consulente della salute che mira in primo luogo alla prevenzione primaria. Le discipline olistiche di cui si avvale la naturopatia si rifanno ad una visione dell’uomo, della salute e della malattia che raramente trova punti di contatto con la medicina convenzionale. Iniziando ad utilizzare le discipline naturali olistiche, le persone si trovano ad intraprendere un cammino di trasformazione che coinvolge non solo il corpo e quindi il piano fisico, ma anche la mente e lo spirito. I termini “diagnosi” e “terapia” non sono adatti a questo cammino. Le caratteristiche che accomunano le varie metodiche utilizzate dal naturopata sono le seguenti:





1.agiscono sulla globalità dell’uomo (corpo, mente, spirito) e per questo sono dette olistiche

2.agiscono stimolando il riequilibrio energetico e per questo sono dette energetiche

3.il naturopata utilizza i sintomi manifesti per interpretare lo squilibrio energetico senza sopprimerli

4.per ottenere un efficace recupero della salute, il naturopata coinvolge le persone nel percorso verso la guarigione rendendole consapevoli degli errori commessi e aiutandoli a prendere abitudini di vita più compatibili con lo stato di salute

5.le metodiche diagnostiche utilizzate in naturopatia permettono di evidenziare gli squilibri energetici prima che si manifestino in termini patologici



Tra le metodiche diagnostiche utilizzate dal naturopata si possono ricordare l’Iridologia e l’EAV e l’indagine visuale, mentre tra gli strumenti più spesso utilizzati per ripristinare lo stato di benessere occupano una posizione preminente i fiori di Bach, la fitoterapia, l’organoterapia, l’oligoterapia e la nutrizione ortomolecolare.